Grazie alle bici sara' possibile visitare la maestosita' del Giardino all'Italiana ricco di statue e fontane, godendo della liberta' delle due ruote nel Bosco Reale. Potrete agilmente raggiungere il Giardino all'Inglese, 25 ettari impregnati di storia e di piante provenienti da tutto il mondo.
La Reggia di Caserta fu costruita dai Borbone di Napoli, sovrani del Regno delle due Sicilie Inaugurata nel 1780 e inserita dall'UNESCO tra i famosi siti Patrimonio dell'Umanità .La Reggia di Caserta ha una pianta rettangolare articolata su corpi di fabbrica affacciati su quattro grandi cortili interni e si estende su una superficie di circa 47.000 metri quadrati per un’altezza di 5 piani pari a 36 metri lineari. Un imponente portico (cannocchiale ottico”) costituisce l'ideale collegamento con il parco e la cascata, posta scenograficamente al culmine della fuga prospettica così creata..Lo scalone d’onore, invenzione dell’arte scenografica settecentesca, collega il vestibolo inferiore e quello superiore, dal quale si accede agli appartamenti reali. Le sale destinate alla famiglia reale vennero realizzate in più riprese e durante un intero secolo, secondo uno stile che rispecchia la cosiddetta “unità d’interni” caratteristica della concezione architettonica e decorativa settecentesca ed in parte secondo il gusto ottocentesco per l’arredo composito e l’oggettistica minuta.Sul vestibolo superiore, di fronte al vano dello scalone d'onore, si apre la Cappella Palatina. Progettata dal Vanvitelli fin nelle decorazioni, è di certo l'ambiente che più di ogni altro mostra una chiara analogia con il modello di Versailles.
Appartamenti Storici
Il Museo occupa solamente la metà del cosiddetto Piano Nobile. Tutto il piano, destinato all’alloggio della famiglia reale, era stato suddiviso dal Vanvitelli in quattro parti, da cui deriva il termine “quarto”, usato per indicare tali spazi, ulteriormente definiti in base alla destinazione d’uso. Nell’ala sud-ovest del Palazzo era previsto l’Appartamento o “quarto” del Re, nell’attuale percorso di visita indicato come Appartamento dell'Ottocento. il “quarto” del Principe ereditario, nell’ala sud est del Palazzo - nel percorso di visita indicato come Appartamento del Settecento - fu in realtà l’unico ad essere abitato dai reali borbonici per più di mezzo secolo, non essendo terminata la costruzione del lato occidentale del piano nobile a seguito delle vicende storiche degli anni tra la fine Settecento e gli inizi Ottocento.
Parco
Il Parco Reale, parte integrante del progetto presentato dall’architetto Luigi Vanvitelli ai sovrani, si ispira ai giardini delle grandi residenze europee del tempo, fondendo la tradizione italiana del giardino rinascimentale con le soluzioni introdotte da André Le Nôtre a Versailles. I lavori, con la delimitazione dell'area e la messa a dimora delle prime piante, iniziarono nel 1753, contemporaneamente a quelli per la costruzione dell'Acquedotto Carolino, le cui acque, dalle falde del Monte Taburno avrebbero alimentato le fontane dei giardini reali.
Il giardino formale, così come oggi si vede, è solo in parte la realizzazione di quello che Luigi Vanvitelli aveva ideato: alla sua morte, infatti, nel 1773, l'acquedotto era stato terminato ma nessuna fontana era stata ancora realizzata. I lavori furono completati dal figlio Carlo (1740-1821), il quale, pur semplificando il progetto paterno, ne fu fedele realizzatore, conservando il ritmo compositivo dell'alternarsi di fontane, bacini d'acqua, prati e cascatelle.
Per chi esce dal palazzo i giardini si presentano divisi in due parti: la prima è costituita da vasti parterre, separati da un viale centrale che conduce fino alla Fontana Margherita, fiancheggiata da boschetti di lecci e carpini, disposti simmetricamente a formare una scena “teatrale” verde semicircolare.
Il Giardino"all'Inglese"
A lato della fontana di Diana, a partire dal 1785, per volere di Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV, Carlo Vanvitelli ed il giardiniere inglese John Andrew Graefer realizzarono il primo giardino di paesaggio italiano. Su di una superficie di 24 ettari furono realizzati, in breve tempo, imponenti lavori per dar vita a colline, radure, laghetti e canali alimentati dalle acque del Carolino ed arricchiti da nuove piante provenienti da ogni parte del mondo allora conosciuto. Seguendo la moda che dall’Inghilterra si andava diffondendo in tutta Europa, furono edificate numerose fabriques utili alla sosta e allo svago dei reali ma anche aranciere e serre destinate al ricovero degli esemplari botanici ed allo studio e riproduzione delle piante.Nato come passeggiata tra le rarità botaniche il giardino “all’Inglese” divenne un vero e proprio orto.